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Il Prefetto Angelo Pesce

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Il Prefetto Angelo PesceAngelo Pesce, o meglio Angelo Maria Silvestro Errico Vittorio Pesce, nacque in Laurino (SA) il 31 Dicembre 1864.

I genitori erano D. Gherardo Pesce e donna Gaetana Torrusio di Cannalonga. Il Padre era un influente proprietario terriero, sindaco e capitano della Guardia Nazionale, il nonno Don Francesco, ancora in periodo borbonico, era stato capo urbano, sindaco, consigliere provinciale, presidente del consiglio distrettuale.

Studi giuridici e attività letteraria
Compì studi giuridici a Napoli dove si laureò nel 1886 discutendo una tesi sulla condizione della donna nell’antico diritto indiano in quanto appassionato delle lingue e delle culture orientali. Tra il 1883 ed il 1893 esplicò una intensa attività letteraria collaborando a varie riviste con recensioni e saggi.

Nel 1889 pubblicò “Heroides. Tipi femminili in India e in Grecia”. L’opera, unitamente alle altre pubblicazioni, suscitò l’entusiasmo della Serao e dello Scarfoglio.

Nel ’91 diresse “Cronaca Partenopea” rivista culturale alla quale era abbonata, oltre all’aristocrazia e alla borghesia napoletana, la stessa regina Margherita.

Carriera
L’esperienza letteraria fu relativamente breve, morto il padre iniziò a pensare al lavoro di alto funzionario amministrativo (avendo vinto un concorso al Ministero dell’Interno). Nel 1896 sposò la nobildonna Teresa dei Conti Taurelli Salimbeni (ramo di Acquapendente, originario di Siena). Consigliere di Prefettura nel 1899 fu segretario generale della Commissione d’inchiesta sulle amministrazioni comunale e provinciale di Napoli e uomo di fiducia di Giuseppe Saredo che di essa era Presidente (per l’inchiesta fu oggetto di varie intimidazioni, fino alla minaccia di morte da parte della camorra).

Dopo aver svolto altri importanti incarichi, nel 1908, in occasione del terremoto Calabro – Siculo, fu inviato da Giolitti a Reggio Calabria e quindi nominato nel 1909 Prefetto della stessa città: promozione su campo! Avendo già guadagnato a Messina la medaglia d’oro al valore civile. Seguì una brillante carriera: fu Prefetto di Porto Maurizio (antico nome di Imperia - 1912), di Bari (1915), di Milano (1919), di Palermo (1920), di Napoli (1920).

Stava per essere nominato Senatore del Regno e Capo della Polizia quando l’Avvento Fascista lo declassò a Prefetto di Pavia (1922). Conscio dell’errore, lo stesso Governo fascista rimediò subito: nel 1923 Angelo Pesce fu nominato prefetto di Venezia e quindi, nel 1925, primo prefetto d’Italia, Prefetto di Roma.

Morì in Roma il 7 febbraio 1925: immediate giunsero alla famiglia le condoglianze della Famiglia reale, delle altezze Reali i Duchi d’Aosta e di Benito Mussolini; seguirono funerali di stato da Roma a Laurino.

Onoreficenze
Angelo Pesce era stato insignito di due medaglie d’oro al valore civile, e tra le varie onorificenze ricordiamo:
- Gran Cordone dell’Ordine della Corona d’Italia;
- Gran Croce dell’ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro;
- Grande dignitario dell’Ordine Imperiale Giapponese;
- Gran Croce dell’Ordine reale Rumeno;
- Grande Ufficiale dell’Ordine di Santa Maria di Gerusalemme; Commendatore e Cavaliere di molti altri prestigiosi Ordini cavallereschi nazionali e stranieri, nonché cittadino onorario di numerose città.
- Grande Medaglia della Croce Rossa Internazionale

(Scheda a cura di Raffaele Pesce)