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Prospettive di riordino dell’amministrazione periferica dello Stato: il valore aggiunto dell'UTG

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1. Premessa
L’organizzazione periferica dello Stato, dopo una lunga latitanza del legislatore, è oggetto nei recenti provvedimenti di riforma di una ritrovata centralità che apre prospettive di un certo interesse.Un Ufficio Territoriale del Governo
Nell’ambito del complesso riordino istituzionale avviato nel ’97 con la legge 59, la presenza statale sul territorio si posiziona, infatti, in un punto cruciale della confluenza tra il nuovo paradigma autonomistico, marcatamente implementato sotto il profilo funzionale e capace di esprimere una forte potenzialità competitiva, e un sistema statuale proteso, esso stesso, alla costruzione di un suo nuovo modo di essere.
Nonostante la definizione normativa in proposito non sia ancora completata, tuttavia il quadro già disponibile (legge 59/1997, d.lgvo nn. 300 e 303 del 1999) offre interessanti ed innovative indicazioni sia sulle prospettive funzionali ed organizzative della nuova dimensione periferica dello Stato, che sul sistema relazionale sul quale potrà andarsi a rifondare il rapporto tra questo e le autonomie.  

Proprio all’esame di tali profili intende procedere questo lavoro, assumendo a presupposto che:

• nel prefigurare un completo riassetto dell’amministrazione pubblica, la riforma lanciata nel ’97 ha inteso operare secondo una sua visione “sistemica”, riarticolandone, sotto il profilo funzionale, le varie componenti (Stato – autonomie territoriali);
• in tale “macrosistema”, il focus strategico è oggi costituito dal “territorio” per la sua forte capacità attrattiva dovuta sia alla rilevanza dei soggetti che lo rappresentano (autonomie), che alla sua capacità di risposta diretta all’ “utenza”;
• il “territorio” si presenta, a sua volta, come un “sistema” nel “sistema”, nel quale coesistono, quali sottosistemi, le autonomie e lo Stato. Dalla centralità delnduzione ad unità secondo due linee d’intervento: da un lato, con una riprogettazione funzionale e strutturale della presenza statuale, dall’altro, con il superamento del parallelismo Stato/autonomie, mediante modalità d’integrazione tra questi per raggiungere, quale obiettivo finale, la complessiva funzionalità del sistema-paese.
2. Il movimento ascendente che ha portato alla riforma
2.1. Il quadro internazionale: le spinte “convergenti” verso la riforma dei sistemi amministrativi
Va detto da subito, per contestualizzare opportunamente la riforma, che il processo in atto, analogamente a quanto già accaduto per larga parte dei processi di significativa normazione succedutisi negli ultimi anni, si radica in uno scenario ben più ampio di quello prettamente domestico.
 

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4 febbraio 2012