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La partecipazione del Ministero dell'Interno al Programma Cantieri

La partecipazione del Ministero dell’Interno
al Programma Cantieri 1


1.Il Programma “Cantieri” e le precedenti esperienze di collaborazione

Nel 2002 fu avviato “Cantieri”, il nuovo programma promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica per accelerare e dare concretezza ai processi di innovazione nelle pubbliche amministrazioni e aperto alla collaborazione di partners pubblici e privati, quali l’A.N.C.I., l’U.P.I., la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, la Confindustria, il FORMEZ, la S.S.P.A., la S.S.P.A.L., oltre a numerose altre amministrazioni centrali e locali, impegnatesi a formulare e attuare al proprio interno programmi di cambiamento, a progettare, sviluppare e promuovere iniziative di sostegno all’innovazione e ad erogare e diffondere i servizi di “Cantieri”.
“Cantieri” si presentò sin dall’inizio come qualcosa di più e di diverso rispetto ai Progetti Finalizzati messi in campo sino ad allora dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
Volle e seppe essere un “punto di riferimento e di elaborazione strategica”, una “rete di collegamento e di raccolta delle esperienze”, una “fonte di propulsione e di diffusione di conoscenze e competenze” per chi, all’interno e all’esterno delle amministrazioni, avesse operato per la modernizzazione delle strutture pubbliche ed il miglioramento della qualità dei servizi offerti al cittadino.
Queste le priorità del programma “Cantieri” allora annunciate dal Dipartimento della Funzione Pubblica:
1) Orientare le amministrazioni al servizio dei cittadini e delle imprese, ciò in quanto “l’innovazione si sviluppa nelle amministrazioni capaci di ascoltare i cittadini e le imprese, di anticipare i problemi e di comprendere le loro esigenze”. Gli strumenti indicati per il perseguimento di tale priorità sono le rilevazioni della customer satisfaction,
la semplificazione del linguaggio, il miglioramento dell’affidabilità e della capacità di risposta dei servizi di sportello, la promozione di carte dei servizi e la diffusione di standard di qualità.
2) Migliorare la capacità di produrre politiche pubbliche efficaci, ciò in quanto “l’innovazione si sviluppa nelle amministrazioni capaci di elaborare, attuare e valutare politiche adeguate a rispondere ai bisogni dei cittadini e delle imprese”. Gli strumenti indicati per il perseguimento di tale priorità sono la segmentazione della domanda e dell’offerta, l’analisi di impatto della regolamentazione, la policy analysis, la consultazione dei gruppi di interesse, la gestione di progetti e servizi in un’ottica di rete interistituzionale, la valutazione dei risultati in termini di outcome e non solo di output.
3) Rafforzare il management, la comunicazione e l’uso delle tecnologie, ciò in quanto “il cambiamento avviene nelle organizzazioni in cui esiste un vertice assistito da funzioni di staff dedicate a definire e attuare politiche di gestione e sviluppo delle risorse”. Gli strumenti indicati per il perseguimento di tale priorità sono l’analisi e la riprogettazione delle strutture organizzative, la reingegnerizzazione dei processi (B.P.R.), il sistema di pianificazione, programmazione e controllo (P.P.C.), la comunicazione istituzionale, sociale e pubblica, la finanza innovativa e l'ampliamento degli ambiti e delle modalità di utilizzazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (I.C.T.), realizzando esperienze di e-government ed e-governance.
4) Migliorare le relazioni interne agli ambienti di lavoro, ciò in quanto “per favorire l’attuazione delle strategie di cambiamento occorre che a tutti i livelli della struttura organizzativa siano promossi valori, atteggiamenti e routine coerenti con le politiche adottate”. Gli strumenti indicati per il perseguimento di tale priorità sono le rilevazioni e le analisi di clima, le diagnosi sulla qualità degli ambienti di lavoro, gli interventi di miglioramento della salute organizzativa, lo sviluppo di forme diversificate di leadership, l’utilizzazione delle dinamiche di gruppo, la costruzione di logiche e strumenti per la gestione del cambiamento, l’ascolto, la valorizzazione e la partecipazione degli operatori (anche attraverso le riunioni di “kaizen” o “miglioramento continuo”), il potenziamento della comunicazione interna.
5) Creare le condizioni di contesto favorevoli allo sviluppo, ciò in quanto “il cambiamento è più facilmente sostenibile nei contesti territoriali e istituzionali nei quali esistono le condizioni favorevoli in termini di servizi, infrastrutture e culture orientate alla partecipazione ed alla collaborazione”. Gli strumenti indicati per il perseguimento di tale priorità sono le relazioni tra le istituzioni e lo sviluppo di reti interistituzionali, il marketing territoriale, la partecipazione dei cittadini, la partnership con università, istituti di formazione e centri di ricerca nazionali ed internazionali, la costituzione di nodi territoriali di sostegno all’innovazione 2.
 
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1 Articolo pubblicato sul n.15, gennaio-aprile 2006 della rivista quadrimestrale d’informazione istituzionale “Itinerari Interni”, edita dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

2 Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica, Cantieri per il cambiamento nelle amministrazioni pubbliche, Roma febbraio 2002 e Ministero dell’Interno, Circolare Prot.n. UL-UIP/AIT/0006 dell’Ufficio Legislativo e Relazioni Parlamentari del 9 ottobre 2002.
 
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15 ottobre 2007